Si intende realizzare una mostra rivolta a un pubblico il più possibile ampio per offrire la visione che Pizio aveva delle città di Bergamo e di Venezia, storicamente e culturalmente unite e collegate, così come avvenne nella vita personale dell’artista.
Le opere pensate per l’esposizione abbracciano un arco temporale significativo, dagli anni Settanta ai primi anni Duemila, ovvero il momento in cui la carriera di Pizio ha trovato forti riscontro, diffusione e riconoscimento. L’intento è quello di esaltare i molteplici canali con cui è possibile leggere la storia della Serenissima, di cui ricorrono i 1600 anni della nascita.
PERCHÉ LA MOSTRA E QUESTO TEMA: Con particolare attenzione all’evoluzione dello stile pittorico di Pizio si vuole trasmettere il rapporto che egli ha instaurato con le due città, quella natìa (Bergamo) e quella in cui ha potuto approfondire la propria passione e i propri studi sino ad avviare una riconosciuta e salda carriera artistica (Venezia). Si vuole esaltare il forte legame dei territori sotto un punto di vista principale, ovvero quello più strettamente personale composto da manifestazioni pittoriche. Una sola realtà affrontata e vissuta in modi distinti, ma comunque contestuali e aperti a considerazioni personali del fruitore, che avrà modo di confrontarsi con espressioni e tempi diversi.
SCHEMA DEL PERCORSO DI VISITA: Il percorso vuole essere una sorta di viaggio, sia introspettivo sia temporale, attraverso le opere esposte e, parimenti, attraverso la personalità di Pizio-artista, che emerge chiaramente in ogni pennellata. In apertura al percorso verrà specificato questo aspetto e il concept della mostra, in modo da fornire al visitatore gli strumenti principali con cui affrontare la percezione/ricezione delle opere.
La visualità, la composizione e il colore delle sue opere costituiscono i tratti distintivi della sua arte; in ogni opera c’è passione e significato, c’è un messaggio per ciascun fruitore che si predispone alla visione, alla percezione e alla ricezione del dipinto. Al termine del percorso, con le opere più recenti, non solo ci si troverà dinnanzi a uno stile più propriamente astratto, ma si leggerà contestualmente la liberazione comunicativa e artistica che silentemente ha sempre accompagnato Pizio e che, negli ultimi anni di vita e carriera, ha trovato spazio e riconoscimento fra tele e colori.
Oltre al tradizionale apparato didascalico vi saranno cataloghi e depliant che testimonieranno il legame di Tomaso Pizio con le due città e con la produzione artistica strettamente personale, e saranno in grado di fornire una panoramica il più possibile completa dell’intera carriera.
Si prevede un unico percorso di visita: accedendo allo stabile si proseguirà a sinistra per poi accedere – mantenendo il medesimo senso di percorrenza – alla ex biblioteca. Usciti da quest’ultimo ambiente si potrà seguire il perimetro della stanza principale. L’uscita sarà conseguentemente nella sezione destra del portale.
ORARI: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00; dalle 16.00 alle 19.00.