Difficile numerare tutti i monumenti realizzati da Pizio, situati in particolar modo sul territorio bergamasco. Commissionati da privati piuttosto che da associazioni, fra i più conosciuti vi sono la Madonnina degli Sportivi, meglio conosciuta come Madonnina dei Campelli – cui Pizio dedica un testo, una sorta di preghiera personale*, musicato dal Maestro Kurt Dubiensky – , situata nell’omonima malga a Schilpario, il monumento dedicato a Papa Giovanni XXIII collocato a Colere, le porte della chiesa di San Pietro a Tagliuno, le varie realizzazioni per l’associazione ANMIL, come il monumento in Malpensata, ma se ne contano anche a Chignolo d’Isola, Colzate, Rovetta e non solo.
*”…Ave Maria, Madre del cielo, ave Maria, ave… Sono solo nel silenzio le Montagne sono mute il mio cuore vuol morire la mia mente vuol pregare: Madonnina, Madonnina, tu che sfiori queste cime Madonnina, Madonnina: aiutami, aiutami… Ave Maria, madre del cielo, ave Maria, ave… Cade una lacrima su un fiore d’erica più nulla resterà della felicità… La mia voce non ha suono s’è perduta tra i venti e non voglio ricordare chi non volle il mio amore… Madonina, Madonnina, tu che sfiori queste cime Madonnina, Madonnina: aiutami, aiutami… Ave Maria, madre del cielo, ave Maria, ave.”
Anche per quanto riguarda gli affreschi si può affermare una vasta produzione. Non solo in territorio lombardo, ma anche in altre regioni italiane vi è la possibilità di trovare un affresco firmato “Pizio”. L’approccio con questa tecnica è stato naturale, una normale prosecuzione dell’attività pittorica, che ha dato al Maestro la possibilità di esprimersi al meglio su superfici molto ampie.